ANDY WARHOL E' NU BASTADD.
(però nell'accezione napulegna del termine, e cioè nu bucchinaro.)
lo dico subito.
andy warhol per me era un genio assoluto, e veglia su di noi.
ha inventato un fatto, ha definito i colori, le linee e le fantasie del secolo passato.
ha sfruttato, cavalcato, ma soprattutto criticato la società dei consumi e delle iconografie indotte dalla pubblicità, facendo pensare alla gente e ai designer recchioni che la riproduzione di un barattolo di zuppa potesse contenere raffinate ambivalenze artistiche (e non che invece siamo noi a essere na maniata di pesci).
la vera truffa dell'arte, riuscita come poche altre volte.
siamo stati capaci di incatastare a andy warhol in un museo.
creare bignami su duchamp e l'arte concettuale.
metterci a spiegare i tagli di fontana.
la merda di piero manzoni, quella che teniamo in testa.
ce l'hanno messo in culo, e si sono divertiti a farlo.
geni assoluti.
"...qua non vi potete assettare... questo è un quadro!"
"...fra mille anni, un muratore del tremila, sotto alle macerie di una villa qualunque, piglia e trova un quadro di tom wesselmann... secondo voi questo muratore del tremila cosa penserà di aver trovato... un capolavoro o nu cess scardat?"
"...ma chest è arte, o è na provocazione?".
per esempio, sono sicuro che warhol lassù se l'è scassato in mano vedendo na fila di quattrocento metri fuori a un museo di napoli (dove solitamente ci sono code solo all'uscita di corso malta).
milfacce coi canotti e la pelle levigata, a botte di sedute di fanghi d'alga uanm.
il cuozzo co la maglia slabbrata e il pantalone co la uallera, che come diceva ua ieri sera so andato a tedd pattesson, mò potrà dire ua mi so fatto pure a endi worroll.
possessori di reflex, ovunque, co la spocchia di oliviero toscani.
fino ai coglioni come me, coloro che scrivono post solo per tirarsi tarantelle.
tutti a farsi un'ora e più di processione, per vedere, in rigoroso ordine sparso:
- stampe che te le fai fare uguali uguali dal tipografo, o te le compri direttamente alla fiera della casa.
- scatole di detersivo.
- le meglie fotografie dei vips.
- copertine di vinili autografate da gianfranco zola.
- qualsiasi cosa che sembri un evento, purchè non si paghi il biglietto.
ma l'apice di tutto è stata la folla di operatori video improvvisati, che riprendevano la fila col telefonino.
RIPRENDEVANO LA FILA COL TELEFONINO, hai capito bravo.
persone gnommate sul marciapiede co quei mamozzi di aipad, che si facevano sta carrellata di tre minuti di zombi.
una sorta di happening, dove il pubblico non è passivo ma anzi diventa un tutt'uno con lo spettacolo da vedere, da fotografare, da riprendere.
andy sarebbe impazzito di gioia.
comunque tutto ruotava attorno a sta mania compulsiva di fotografare ogni cuollo di cazzo.
e pensa a quello che è potuto succedere quando all'interno del museo la vigilanza - co un abuso di potere inutile quanto imbarazzante - s'e messa a dire che l'aifon non si poteva manco tenere in mano per mandare un messaggio.
lascia stà che schifo chi va in un museo per farsi i selfie co gli estintori in braccio.
però sinceramente, mettersi in testa di vietare le foto alle serigrafie di warhol, è come chiamare a banksy per farsi fare un winni puh sulla serranda di una cornetteria.
andy sarebbe impazzito di gioia.
"alcuni critici hanno detto che sono il nulla in persona e questo non ha aiutato per niente il mio senso dell'esistenza.
poi mi sono reso conto che la stessa esistenza non è nulla e mi sono sentito meglio".
ciao.
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