LA GRANDE FESSA SOTTO AL CHIACCHIERICCIO.
"l'Oscar a Sorrentino, la premiazione."
ecco come immaginavo la notte degli oscar.
fanno salire sul palco la subrettina.
apre la busta.
AND THE OSCAR GOES TUUUU.
e inizia a alluccare TONIIIINO... PAULUUU'.
servillo abbraccia sorrentino, ma le sue mani si fanno tutto il giro e danno pacche sulle sue stesse spalle.
cammina nel corridoio in mezzo alle poltroncine, a rallenty, piano sequenza unico.
poi si passa a un primissimo piano, col pubblico sfocato alle spalle.
sorride sornione.
bell e buono arriva serena grandi, gli infila la testa in mezzo alle generosissime zezze, e lo scutulea, sempre in slow-motion.
inquadrature sul pubblico.
la commozione di buccirosso, che bacia san carlo - na foto del teatro.
sabrinaferilli col culo da fuori, sdraiata su tre divanetti in prima fila - ai quali erano stati preventivamente tolti i braccioli.
verdone affianco a maicol daglas, che sta chiaramente evitando di incrociare lo sguardo di carlo perchè se no abbia a parlare, aoò maicol chessedice.
servillo sale sul palco.
voglio ringraziare dio - e indica se stesso - ma soprattutto la fessa.
sono discretamente felice, ma ora non mi dite niente, annateveneaffanculo.
il giorno dopo repubblica titola LA VITA E' UNA GRANDE BELLEZZA.
il fondo di saviano che dice che ha vinto soprattutto napoli, la napoli che esporta talenti.
parte pa ppà l'americano, mi accodo a un trenino che non porta da nessuna parte e vi saluto.
ciao.
(e invece no.
sorrentino è salito sul palco.
ha ringraziato the diego armando maradona, i talking heads e pepp 'o bresc.
tutto questo con l'impeto di un casellante della tangenziale e con l'inglese alla pierofassino.
ma comunque l'importante è che ha vinto napoli, la napoli che non vive più a napoli, aòò arisciao.)
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