TIENI IN MANO.
mi ricordo quando quella volta mi feci leggere la mano.
garibaldi, sbarco dei mille, 1860, regno di sardegna.
cioè non fui io a decidere di farmela leggere, ma lei che insistette.
era la mia professoressa, che m'aveva sgamato al compito di storia.
no, forse no.
non era la mia professoressa.
era una co la quale facevo quei giochetti dei travestimenti.
alunno e professoressa, dottore e infermiera, barbara durso e berluscone.
mò che mi ricordo non era manco un fatto co quella.
era il mio socio.
giravamo per i locali del centro, ci travestivamo per fare la tombolata dei femminelli.
e lui faceva pure finta di leggere la mano, ma diceva sul strunzat.
come quella volta che lesse la mano a na ragazza coi capelli corti e la tuta di supermario a bellini, e gli disse
il tuo ragazzo non ti tradisce.
e lei disse
guarda che non ce l'ho il ragazzo.
al massimo, sto uscendo co una.
e lui disse
nono, ma io non dico di quando vai a fare sciopping co la tua amica.
e lei disse
no guarda che io ci sto popio co la mia amica.
e lui disse
cioè famm capì, il tuo fidanzato è na femmina.
e lei disse
embè, qual è il pobblema.
e lui disse
embè, e chi delle due parla di calcio.
ma soprattutto, chi di voi due si lamenta che gli uomini so tutti stronzi.
e lei disse
no abbuò, noi diciamo che le femmine so tutte puttane.
e lui disse
ma scus, voi siete femmine, ve lo dite solo voi.
e lei disse
fratè, m stai azz'ccann.
ciao.
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