mò tutti stanno pubblicando sto fatto di Luca De Erri.
e allò lo pubblico pure io, così faccio vedere che leggo assai.
"Ignoro i criteri di valutazione ma dubito che siano adeguati allo scopo.
C’è qualità di vita in una città che vive anche di notte fuori all'orientale, tra peroni grandi e bastardini che si ingroppano, a differenza di molte città come casoria che se ti vuoi fare na camminata devi scendere sul doppio senso.
Considero qualità della vita poter mangiare ovunque frittatine con ripieno di ragù a un euro, che altrove sarebbero nammerda.
Considero qualità della vita il mare della gajola, dove sta pieno di ricchioni co gli slip e i pareo.
Considero qualità della vita l’eccellenza del caffè, della pizza, degli spaghetti, e dei mandolini - che la gente scambia per ukulele.
Considero qualità di vita la cortesia e il sorriso di quello del gioco delle tre carte a piazza garibaldi, la musica per strada, e le scippate che ballano la pizzica senza che ce ne sia assolutamente bisogno.
Considero qualità della vita la storia che affiora dappertutto.
Tipo la storia di on pepp 'o parrucchiere, che è ancora signorino, e per questo mia zia dice che sicuro tiene la botta.
Considero qualità della vita la geografia che consola a prima vista co le sue barbabietole da zucchero che ti salvano sempre all'interrogazione, e considero qualità della vita l’ironia diffusa che permette di accogliere queste graduatorie con un fratè, ma k tien a ricere nguoll 'e napulitan, ma stiv uaddann nè.
Per consiglio, nelle prossime statistiche eliminate Napoli, pecchè si no v'arapimm 'o cul.
ciao."
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